Alla ricerca della Sorgente fella Felicità
Zainab racconta come i suoi giorni normali da studentessa delle superiori sono stati interrotti dalla presa del paese da parte dei Talebani
Afghanistan, Southern Asia
Story by Zainab Ghafori. Translated by Daniela Pratesi
Published on August 30, 2022.
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L’oceano non sa quali saranno le prossime onde, ma è il destino che sceglie cosa danno e cosa tolgono quelle onde...
Nel nome di Dio, creatore del mondo.
Salve, sono una ragazza afgana, vittima di un mondo di guerre per procura. Mi chiamo Zainab Ghafori, figlia di Kabul, della bella terra d’Afghanistan.
Sono nata il 4 marzo 2005 e condivido il mio piccolo mondo con mio padre, mia madre, quattro sorelle e cinque fratelli. Sono nata nei primi anni della democrazia, che sembravano coincidere con la fine della guerra civile in Afghanistan. Sono una ragazza che ama la pioggia e i colori della natura, la bellezza e l’emozione del mondo!
Grazie alla mia passione per lo studio, ho iniziato la scuola a 5 anni, insieme a mia sorella Ayesha. Fin da quando eravamo piccole, siamo sempre andate a scuola insieme e, aiutandoci l’un l’altra, siamo state promosse in tutti i corsi che abbiamo frequentato, come due care amiche. Gli insegnanti ci apprezzavano e Ayesha era sempre al mio fianco. Ringrazio Dio per avermi dato una sorella del genere. In futuro volevamo diventare tutte e due dottoresse e metterci al servizio del nostro popolo, ma, con l’arrivo dei Talebani, tutte le nostre speranze e i nostri sogni sono andati in fumo.
Abbiamo superato un esame e siamo entrate nella Womanity Foundation [1], dove abbiamo iniziato un corso d’inglese. L’anno successivo, abbiamo iniziato un corso di alfabetizzazione digitale con preparazione in inglese. Ci trovavamo bene, perché nella nostra società erano poche le ragazze che potevano studiare gratuitamente in un ambiente femminile. Il programma durava tre anni, il primo anno per lo studio dell’inglese, il secondo per l’alfabetizzazione digitale e il terzo per la programmazione informatica (sviluppo web).
Alla fine dei tre anni, dopo il diploma siamo state ammesse a un progetto di sviluppo web presso la Womanity Foundation. All’inizio del terzo anno ero contentissima, perché potevo studiare quello che preferivo, la creazione di un sito web.
E’ stato all’inizio dell’ultimo anno di scuola che in ogni angolo del paese hanno cominciato a circolare voci dell’occupazione talebana.
Il tempo passava, giorno dopo giorno la situazione nel mio paese deteriorava e si diffondevano ovunque notizie dell’arrivo dei talebani. Nelle province, siamo state testimoni delle traversie dei nostri compatrioti. Da non credere. E’ stato all’inizio dell’ultimo anno di scuola che in ogni angolo del paese hanno cominciato a circolare voci dell’occupazione talebana. Poco a poco, abbiamo riposto i nostri desideri nei cassetti dei rimpianti delle nostre madri, che, come noi, sono state vittime di una fredda politica internazionale. A quei tempi, c’erano solo difficoltà e nessuna speranza per il futuro. Vent’anni dopo, si è ripetuto lo stesso destino. Le mie labbra non sopportavano i falsi sorrisi e i miei occhi non riuscivano a fingere bontà.
Gli esami si sono tenuti a metà dell’anno, uno dopo l’altro, finche, all’ultimo esame, è giunta notizia della caduta di tutte le province sotto i talebani. La gente è stata presa dalla paura e dal panico, specialmente le donne e le ragazze coraggiose del mio paese, che hanno affrontato mille difficoltà e privazioni continuando a combattere con più forza di prima. Per il popolo afgano, era arrivato il giorno più buio.
Il 15 agosto 1400 [il 6 agosto 2021, secondo il calendario islamico], i talebani hanno raggiunto le porte di Kabul e la gente, in preda al terrore, si è rifugiata in casa per paura di perdere la vita. Mi mancano i giorni passati a scuola a studiare con le amiche. E quanto ci abbiamo messo a renderci conto che quella era la vita che avevamo sempre desiderato.
Con l’arrivo dei talebani, il popolo afgano si è ammutolito, come assorto in un dolore profondo.
Con l’arrivo dei talebani, il popolo afgano si è ammutolito, come assorto in un dolore profondo. Ci sono casi in cui le storie della gente si assomigliano tutte. Carenza di cibo, mancanza di lavoro e stipendi non pagati sono alcuni dei problemi che tutti si trovano ad affrontare, compresa la mia famiglia. Mio fratello maggiore lavora per il Ministero delle Finanze fin dai tempi della repubblica, ma da un anno non viene pagato. E mio padre, che pensava di ricevere la pensione da funzionario, non l’ha avuta. E quindi io e mia sorella non siamo potute andare all’università e proseguire gli studi.
Cercavo di adattarmi e di abituarmi a questo grande cambiamento, ma l’idea di stare a casa seduta, lontana da scuola e dagli studi, mi suscitava grande tristezza nell’animo e pensavo costantemente a come sarebbe stato il nostro futuro. I talebani avrebbero permesso alle ragazze di studiare? L’Afghanistan sarebbe tornato ad essere quello di prima? Domande alle quali io e le mie compagne di classe non abbiamo trovato una risposta definitiva.
Dopo vari mesi, è arrivata notizia che potevamo lavorare online per sei mesi presso l’organizzazione Rumie [2]. Un fatto che ha dato il via libera a un nuovo inizio e una piccola gioia nei nostri cuori tristi. E’ passato un mese e lavoriamo ancora online. Ho accettato il fatto che la vita non sia giusta e bella per tutti. Molti restano al limite della vita. Ma sapete qual è la via d’uscita? Avere pazienza! La pazienza – è una medicina amara che cura tante sofferenze e calamità! Il mio unico desiderio è quello di poter studiare in un’atmosfera di pace e tranquillità. Sono sempre intenzionata a diventare un bravo medico in futuro. Lungi da me il pensiero che sia un desiderio impossibile.
Noi siamo gli alti cedri che restano saldi con qualsiasi vento e combattiamo per i nostri diritti, a costo del sangue. Spero che i miei compatrioti possano avere una vita felice e vedere un Afghanistan pacificato, lontano dalla morte e dalla distruzione.
[1] Si tratta di un progetto che insegna alle donne e alle ragazze in Afghanistan la programmazione informatica e l’alfabetizzazione digitale per prepararle a una carriera in ambito tecnologico.
[2] Rumie è una ONG canadese che offre a tutti corsi gratuiti, autentici e innovativi tramite dispositivi mobili, dall’Afghanistan a Vanuatu.
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