Ognuno ha i suoi tempi: come ho fatto i conti con la depressione climatica
Di questi tempi ci preoccupiamo per molte cose, ma credo che il cambiamento climatico sia l’argomento principale che dobbiamo impegnarci a cambiare e influenzare.
Hungary, Eastern Europe
Story by Lilla Csordás. Translated by Maria Grazia Calarco
Published on January 16, 2023.
This story is also available in
Non ricordo esattamente quando è cominciata, ma sono passati ormai diversi anni. L’ho notato dapprima in alcuni articoli di giornale, poi i mezzi di comunicazione hanno cominciato a interessarsi all’argomento, e i movimenti di protesta hanno iniziato a guadagnare popolarità. Greta Thunberg ha fatto la sua comparsa, e il suo invito all’azione rivolto alle persone comuni e ai leader politici ha colpito nel segno, mettendoci in guardia sulle conseguenze delle nostre azioni se non agiamo subito.
Mi sono chiesta: è questa la nostra realtà futura? È questo ciò che ci aspetta? Potremo vivere felici la nostra vecchiaia, con i nostri nipoti che scorrazzano in giro? La mia mente si riempie di immagini di scarsità d’acqua, siccità, uragani, e la fine di tutto.
Questa è una breve istantanea sulla mia depressione climatica che continua a intensificarsi. Temo che un giorno finiremo sommersi dalla stessa immondizia che abbiamo prodotto.
Mi sento frustrata all’idea che così tante persone non siano nemmeno a conoscenza di questo problema, o che semplicemente non se ne preoccupino. Continuiamo a consumare senza misura, solo perché possiamo farlo. Non teniamo conto delle conseguenze. Penso che questa realtà dovrebbe preoccuparci: semplicemente non c’è più tempo.
Di questi tempi ci preoccupiamo per molte cose, ma credo che il cambiamento climatico sia l’argomento principale che dobbiamo impegnarci a cambiare e influenzare. Il cambiamento climatico e il consumo eccessivo sono questioni presenti nelle nostre vite di tutti i giorni. Se ne discute in ufficio, e nelle chiacchierate con gli amici e la famiglia. Discutiamo di quello che stiamo facendo e di come possiamo fare di più, e posso solo sperare che queste conversazioni portino a qualche cambiamento. Ho insegnato ai miei genitori come modificare le loro abitudini quotidiane e ho convinto il mio fidanzato a non mangiare pesce. Sono piccoli accorgimenti che spero possano fare la differenza.
Provo rabbia quando qualcuno chiede: “Perché dovrei cambiare le mie attuali ‘cattive’ abitudini?”, e sostiene che solo le grandi aziende possono apportare un cambiamento significativo e che i politici possono rivolvere il problema con le leggi.
Certo, capisco che siamo solo piccoli ingranaggi in una macchina enorme. Tuttavia, credo che partendo da piccoli passi si possano generare grandi cambiamenti. Ecco perché faccio dei sacrifici nella mia vita di tutti i giorni. Sono disposta a comprare prodotti più costosi ma che non danneggino l’ambiente in cui vivo. Ho rinunciato ad alcuni alimenti, nel mio interesse e nell’interesse di tutti. Penso che queste siano scelte che chiunque possa fare. Un mio caro amico che conduce una vita a “zero sprechi” mi ha insegnato come rendere la mia casa più sostenibile, cambiando le mie abitudini riguardo la spesa, i trasporti, etc. Insieme abbiamo trovato molte soluzioni alternative che sono disponibili nella vita quotidiana di tutti noi.
Ovviamente, è comodo che nei negozi tutto sia disponibile in pratiche confezioni, in modo da poter fare la spesa in un solo posto e non dover raggiungere a piedi altri negozi a mezzo chilometro di distanza. Oggi ci sembra una seccatura andare al lavoro in bicicletta, rinunciare alla Nutella nei pancake oppure (non sia mai!) smettere di consumare grandi quantità di salmone e di tonno. Penso sia importante ricordare che i nostri nonni sono cresciuti senza tutte queste comodità, eppure credo che siano venuti su bene.
Nel complesso, provo rabbia, tristezza, e, più precisamente, ansia. Quale sarà il destino dei miei figli, il destino del nostro bellissimo pianeta?
Sono sempre alla ricerca di modi per fare di più e per consumare di meno per il bene dell’ambiente. Non dovremmo tutti pensarci un po' di più?
How does this story make you feel?
Follow-up
Do you have any questions after reading this story? Do you want to follow-up on what you've just read? Get in touch with our team to learn more! Send an email to [email protected].
Talk about this Story
Please enable cookies to view the comments powered by Disqus.
Subscribe to our Monthly Newsletter
Stay up to date with new stories on Correspondents of the World by subscribing to our monthly newsletter:
Other Stories in Italiano
Explore other Topics
Get involved
At Correspondents of the World, we want to contribute to a better understanding of one another in a world that seems to get smaller by the day - but somehow neglects to bring people closer together as well. We think that one of the most frequent reasons for misunderstanding and unnecessarily heated debates is that we don't really understand how each of us is affected differently by global issues.
Our aim is to change that with every personal story we share.
Community Worldwide
Correspondents of the World is not just this website, but also a great community of people from all over the world. While face-to-face meetings are difficult at the moment, our Facebook Community Group is THE place to be to meet other people invested in Correspondents of the World. We are currently running a series of online-tea talks to get to know each other better.