Essere un immigrato in Cile
Essere un immigrato in Cile significa viaggiare tutto il giorno, ogni giorno.
Chile, Southern America
Story by Juan Carlos Pérez Jerez. Translated by Stefania Ledda
Published on January 16, 2023.
This story is also available in
Listen to this story:
Mi chiamo Juan Carlos, ho 49 anni e sono nato in Colombia. Negli ultimi 22 anni ho vissuto in Cile e per quasi metà della mia vita ho vissuto lontano dal posto in cui sono nato.
Ho sempre voluto viaggiare. Negli anni ‘80 e ‘90, la Colombia era un paese difficile in cui poter vivere: c’era molta violenza a causa del traffico di droga, di una guerra tra l’esercito e le bande di irregolari e dell’improvvisa comparsa di paramilitari. In poche parole, era uno Stato in fallimento. Per molti colombiani, la Colombia era un paese pieno di conflitti e lasciarlo era l’unico modo per sopravvivere sia fisicamente che emotivamente.
Ho viaggiato per la prima volta grazie al teatro, partecipando a uno spettacolo che parlava di un viaggio. ‘La tela di Aracne’ racconta la storia del viaggio dell’eroe greco Teseo fino al centro di un labirinto.[1] Partecipare a questa opera teatrale è stato per me come intraprendere un viaggio dentro me stesso: un viaggio di auto-scoperta. E’ la stessa esperienza che vivono molti immigrati: troviamo il minotauro mentre viaggiamo dentro noi stessi, bramando di fuggire dal labirinto.
Il mio primo viaggio internazionale è stato in Cile nel 1993. Poi sono andato in Europa ed è lì che ho trovato il desiderio di viaggiare: il mio spirito viaggiatore non riusciva a stare fermo. Una volta scoperta una parte del mondo, volevo visitarla tutta. Nel 1996 mi sono laureato e ho deciso di esplorare l’America in bicicletta: io e mio fratello abbiamo viaggiato lungo l’autostrada Panamericana, che attraversa l’Ecuador, il Perù, il Cile, il Brasile, la Bolivia e il Venezuela. Alla fine, il viaggio ci ha portati in Cile ed è lì che sono rimasto. L’amore è una forza potentissima, così come il desiderio di vivere in tranquillità.
Nel 1997 mi sono trasferito a Santiago, in Cile. Vari conoscenti mi offrirono vitto e alloggio: non era facile essere un immigrato in Cile. In quegli anni, i colombiani in Cile erano stigmatizzati come violenti trafficanti di droga ma allo stesso tempo era diffusa l’idea che parlassero il miglior spagnolo di tutti gli stati americani in cui si parla questa lingua (e noi colombiani ne eravamo certi!). Quindi, il mio accento colombiano in Cile era un’arma a doppio taglio.
Adesso ho l’amore di Ximena, Leonardo e del mio gatto. Ho un lavoro, degli amici e una vita. Negli ultimi anni sono riuscito ad apprezzare i cambiamenti in Cile e il contributo degli immigrati.
Oggi, il Cile sta vivendo un momento memorabile: la Costituzione creata dal regime di Pinochet sta per essere cambiata e alcuni immigrati possono prendere parte a questo processo a fianco dei cittadini cileni.[2] Sfortunatamente, a causa della pandemia da COVID-19, molti migranti in Cile hanno deciso di ritornare nel loro paese natio. Così, ci siamo tutti ritrovati in più viaggi paralleli: uno politico, uno di auto-scoperta e uno di ritorno ai nostri luoghi di origine. Immigrato una volta, migrante per sempre. Noi continuiamo a viaggiare.
Note a piè di pagina
[1] Il mito greco di Teseo e Aracne dimostra come l’amore ci aiuti a sconfiggere i nostri demoni (nell’opera, rappresentati dal Minotauro) e a trovare la nostra strada fuori dai labirinti della vita. Il mito riflette anche l’universalità della tragedia, che capita a tutti.
[2] Secondo la legge cilena, gli stranieri che hanno vissuto in Cile per più di 5 anni con una carta di residente permanente possono votare durante alcune elezioni.
How does this story make you feel?
Follow-up
Do you have any questions after reading this story? Do you want to follow-up on what you've just read? Get in touch with our team to learn more! Send an email to [email protected].
Talk about this Story
Please enable cookies to view the comments powered by Disqus.
Subscribe to our Monthly Newsletter
Stay up to date with new stories on Correspondents of the World by subscribing to our monthly newsletter:
Other Stories in Italiano
Explore other Topics
Get involved
At Correspondents of the World, we want to contribute to a better understanding of one another in a world that seems to get smaller by the day - but somehow neglects to bring people closer together as well. We think that one of the most frequent reasons for misunderstanding and unnecessarily heated debates is that we don't really understand how each of us is affected differently by global issues.
Our aim is to change that with every personal story we share.
Community Worldwide
Correspondents of the World is not just this website, but also a great community of people from all over the world. While face-to-face meetings are difficult at the moment, our Facebook Community Group is THE place to be to meet other people invested in Correspondents of the World. We are currently running a series of online-tea talks to get to know each other better.