La generosità di uno sconosciuto nel posto del passeggero
L’autostop è una straordinaria modalità di scambio tra due sconosciuti a cui non segue alcuna attività. Mi veniva dato un passaggio vicino a un distributore di benzina dimenticato da Dio, in un’autostrada senza un’anima, e diventavo la nuova compagna di un viaggio solitario e noioso.
Ireland, Western Europe
Story by Caoimhe Ní Shúilleabháin. Translated by Stefania Ledda
Published on March 25, 2021.
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Ogni veicolo ha la sua essenza - il suo aroma, le sue cianfrusaglie, rumori e sensazioni. Mentre sedevo sul sedile del passeggero, sapevo che stavo per entrare nello spazio personale del guidatore, il suo piccolo mondo. Ci sarebbe sempre voluto un momento, o di più, per abituarci alla nuova disposizione. Poi, secondo le tipiche usanze umane, avremmo iniziato a sondare il terreno per trovare qualcosa in comune, in qualsiasi maniera a noi conosciuta. Alcuni guidatori iniziavano con domande che si ingarbugliavano con un’ondata di curiosità. Altri lasciavano che cadesse il silenzio prima di fare un commento sul paesaggio circostante. Altri ancora non sentivano il bisogno di proferire parola: alcune occhiate di traverso e l’occasionale cenno con la testa erano abbastanza. Mi muovevo al ritmo che decidevano loro, confortata dalla loro stessa sensazione di comfort. Tutti si scioglievano di fronte alla familiarità a modo proprio.
Durante il mio primo anno di università, ho fatto l’autostop in Europa per due volte. Da L’Aja andammo a sud verso Marsiglia e ad est verso Praga. Io e un’altra ragazza sfrecciavamo nelle vite di più di 25 sconosciuti in pochi giorni. Nei posti davanti di un camion che trasportava zucche da Granada a Praga, percepivo la forza e la pazienza del legame tra due anziani guidatori cechi mentre si davano il cambio al volante. Sono una testimone dello struggimento di una donna franco-senegalese, al cui compagno era stato negato l’accesso in Europa mentre lei non si poteva permettere di partire. Quelle strade infinite mi hanno dato lo spazio per capire cosa quelle parole significassero per loro. Iniziavo a essere assorbita dalle loro storie e dalle genuine reazioni che si riversavano fuori di me, dando loro la forza di dire di più. Perché avrebbero dovuto? Perché c’era una verità che entrambi sapevamo: non ci saremmo più incontrati. Le pressioni e le aspettative sociali scivolavano dalle nostre spalle con grande sollievo.
Dopo ogni viaggio, mettevo da parte un altro pezzetto di conoscenza sulla natura umana e su come parliamo l’uno all’altro.
Molte delle persone che ci offrivano un passaggio non si erano mai fermate prima per gli autostoppisti. C’era un tono nervoso e di disagio nella loro voce mentre lo dicevano. Non ho mai saputo cosa questa nuova esperienza potesse significare per loro successivamente. L’autostop è una straordinaria modalità di scambio tra due sconosciuti a cui non segue alcuna attività. Mi veniva dato un passaggio vicino a un distributore di benzina dimenticato da Dio, in un’autostrada senza un’anima, e diventavo la nuova compagna di un viaggio solitario e noioso. Oltre a questo, eravamo liberi di farne ciò che volevamo. Dopo ogni viaggio, mettevo da parte un altro pezzetto di conoscenza sulla natura umana e su come parliamo l’uno all’altro. Più tipi di persone incontro e più tipi di interazioni conosco. Questa è un’informazione cruciale per la studentessa di Scienze politiche internazionali che sono, perché generalmente i politici non sono molto bravi a parlare tra loro. L’empatia è cacciata via al posto di etichette polarizzanti e la generosità viene dimenticata nel bel mezzo di un autocontrollo egoista.
Mentre guardavo l’alba versare la vita in un nuovo giorno sfrecciando di fianco sul pick-up di uno sconosciuto, mi ricordavo di queste virtù e mi sentivo piena di un incredibile amore per loro. All’improvviso, riconoscevo il sospiro che facevano mentre la mattina sbocciava - aveva il mio stesso suono. Benedici la generosità e ringrazia Dio per l’empatia. Quindi, per migliorare le cose, lascia che i politici aspettino per ore in autostrada per poi saltare dalla gioia quando un hippie di sinistra o un contadino di destra offre loro il sedile del passeggero.
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